Spesso il miglior modo per iniziare a
scrivere qualcosa di buono è semplicemente mettersi seduti, magari
nel proprio posto preferito e iniziare a scrivere con una frase, la
più sincera che si riesca a tirare fuori. Questo è il miglior
consiglio che mi sia mai stato dato. Fu Hemingway a darmelo.
Conoscere lo scrittore che più stimo fu l'esperienza più
gratificante di tutta la mia vita. Era li seduto al suo locale
preferito di Parigi, la Croserie des Lilas con quaderno e matita in
mano intento a scrivere uno dei suoi straordinari pezzi. Li, in mezzo
alla gente sembrava un gigante che sovrastava tutti quanti. Fu più
forte di me, era l'occasione di una vita, dovevo conoscerlo, dovevo
parlargli, per me lui rappresentava la scrittura e l'essere
scrittore. Volevo essere come lui, vivere intensamente la mia vita
come aveva fatto lui, l'amore, la guerra, le corride, le bevute, la
caccia, la pesca, i viaggi. Chi mai può dire di aver vissuto la vita
così profondamente come lui. Chi meglio di lui sapeva descriverla
con una sincerità tanto diretta da rimanere senza fiato leggendo le
sue opere. Quando iniziai a parlarci mi accolse con garbo e poi mi
diede il miglior consiglio che un aspirante scrittore possa ricevere:
“Non preoccuparti. Hai sempre scritto e scriverai ancora. Non devi
fare altro che scrivere una frase sincera. Scrivi la frase più
sincera che sai”. Così feci. E ancora oggi, ogni volta che inizio
a scrivere, mi ricordo delle parole dello scrittore che nella vita
ammiro di più. Da quel giorno, anche se fu l'unica volta che lo
incontrai, Hemingway, diventò il mio maestro. Ciò che sono
diventato, nel bene o nel male, lo devo soltanto a lui. Provo una
profonda gratitudine per quelle parole e per il tempo, seppur breve,
che mi dedicò.
Racconto Bonsai - Novembre 2016
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