domenica 9 marzo 2014

08: Franz Kafka - Il Castello


Difficile esprimere una opinione completa su di uno scritto che non ha mai visto una fine. Il Castello infatti, Kafka, l'ha lasciato incompiuto nel 1922, due anni prima della sua morte, con la volontà di volerlo distruggere. Ci troviamo quindi di fronte ad un opera che la dobbiamo giudicare per quello che è: dei frammenti di vita di un uomo (K.) che cerca di integrarsi in un sistema che, se da una parte lo invita e lo seduce ad entrar a far parte dei suoi ingranaggi, dall'altra lo isola e lo allontana da ciò che desidera. Ovvero integrarsi all'interno di una società alienata da se stessa e vittima di quel sistema di cui fa parte. 
Trovo che questo scritto, infatti, in più parti abbia come tema principale l'alienazione. Come se questo sistema burocratico abbia una vita e una coscienza propria e tutti quelli che ne fanno parte ne sono soggetti e sottomessi, accettandolo per quello che è, pensando come lui, agendo come il sistema vuole, schiavi di esso e incapaci di reagire pensando di essere nel giusto. Il sistema decide e il popolo lo accetta senza se e senza ma, il sistema non sbaglia mai.
Più di una volta, leggendo ciò che accadeva ai personaggi e al protagonista, ho provato rabbia. Rabbia perché, il sistema che Kafka ci descrive (ci tengo a sottolineare nel 1922), è molto analogo al nostro odierno. Non siamo forse anche noi alienati da una società che sembra avere una coscienza comune e decide lei se sei dentro o fuori? Se sei giusto o sbagliato? Se fai bene o se fai male? Senza divulgarmi troppo su opinioni politiche, che sono totalmente fuori luogo in questo contesto, concludo la mia personale opinione su questo romanzo incompiuto. Un opinione che non è ne positiva ne negativa, non riesco a giudicare un opera incompiuta, posso però apprezzarne i significati che l'autore fa emergere, una denuncia sociale ad un sistema in grado di sottomettere il proprio popolo riuscendosi a farsi accettare. Una lettura che lascia sicuramente qualcosa, fa nascere a chi legge molteplici riflessioni, trovandoci molte analogie alla nostra società moderna, nonostante sia stato scritto quasi un secolo fa. Ne consiglio vivamente la lettura, non è certo tempo perso, una lettura che aiuta molto la riflessione su ciò di cui facciamo parte, nel bene e nel male.

Buona lettura!



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