sabato 16 agosto 2014

Agatha Christie - Assassinio sull'Orient-Express

Mentre ho iniziato la lettura di cent'anni di solitudine, tanto per sfogliare qualche pagina di questa collezione che sto facendo di Agatha Christie, ho iniziato a leggere le prime pagine di questo libro. Neanche a dirlo, due giorni e l'ho finito.


Note di copertina

L'Orient-Express, il leggendario treno delle spie e degli avventurieri internazionali, occupa un posto importante nell'immaginario collettivo degli appassionati della lettura poliziesca. Il merito, ancora una volta, è di Agatha Christie, la regina del giallo, e della sua creatura, l'impareggiabile Poirot. In quella che rimane probabilmente la più celebre delle sue imprese, Poirot, salito a bordo di un vagone di prima classe partito da Istanbul e diretto a Calais, è costretto a occuparsi di un efferato delitto. Infatti, mentre il treno è bloccato dalla neve, qualcuno dei passeggieri pugnala a morte il signor Rachett, un ricco americano.
L'assassino deve per forza nascondersi tra i viaggiatori, ma nessuno di loro sembra aver avuto alcun motivo per commettere il crimine. Toccherà a Poirot il compito di svogliere le indagini e di risolvere brillantemente il caso.

Ora bisogna che premetta una cosa, a parte qualche racconto di Sherlock Holmes e un paio dei suoi romanzi (Sherlock lo adoro), il giallo, non mi ha mai attirato più di tanto. Sinceramente lo snobbavo e mai quanto adesso sono costretto a ricredermi. Ho iniziato questa collana della Christie proprio per dare una possibilità a questo genere. Mi sento di dover ammettere che mi sbagliavo, anche i gialli hanno molto da dire. Ho iniziato la lettura di questo libro per caso, non avevo intenzione per ora di leggerlo. Senza rendermene conto, iniziando per curiosità solo dall'incipit, l'ho voluto finire a tutti i costi. Senza aggiungere nulla sulla storia che non sia riportato sulle note di copertina dico la mia. Il romanzo è stato terribilmente coinvolgente, forse è questa la qualità dei gialli, l'essere tanto presi dalla storia da voler a tutti i costi proseguire per scoprirne la soluzione. Con me, l'assassinio sull'Orient-express, immagino mostro sacro tra i gialli, ci è riuscito benissimo. Mi sono fin da subito affezionato alla figura di Poriot, buffo investigatore dai modi alquanto strani. Non ho trovato affatto banale l'evolversi della storia e della sua inevitabile e per niente scontata risoluzione. Tutt'altro, ne sono rimasto davvero soddisfatto e tra me e me mi son detto: avanti col prossimo!

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