martedì 25 febbraio 2014

Italo Calvino - Il sentiero dei nidi di ragno

In questo periodo non sono riuscito a portare a termine la lettura delle fanciulle in fiore di Proust. Me ne duole ma non intendo demordere, mancano solo un centinaio di pagine per portare a termine una lettura che non sono riuscito a fare tutta d'un fiato. 
Questo periodo però è stato intervallato da altre letture piacevole come quella di Calvino, che è entrato nel mio cuore come una freccia scagliata dall'arco di Cupido. Sono entrato nella fase Calvino della mia vita, trovandolo geniale, sublime e con uno stile pungente e dinamico. La sua scrittura non stanca mai e i suoi romanzi si lasciano leggere tutti d'un fiato. Pochi giorni fa ho infatti portato a termine quello che è stato il suo primo romanzo Il sentiero dei nidi di ragno. Un capolavoro che ho trovato di una magnificenza lodevole.


Note di copertina

"Questo romanzo è il primo che ho scritto. ...Al tempo in cui l'ho scritto, creare una 'letteratura della Resistenza' era ancora un problema aperto, scrivere 'il romanzo della Resistenza' si poneva come un imperativo; ...ogni volta che si è stati testimoni o attori d'un'epoca storica ci si sente presi da una responsabilità speciale... A me, questa responsabilità finiva per farmi sentire il tema come troppo impegnativo e solenne per le mie forze. E allora, proprio per non lasciarmi mettere in soggezione dal tema, decisi che l'avrei affrontato non di petto ma di scorcio. Tutto doveva essere visto dagli occhi d'un bambino, in un ambiente di monelli e vagabondi. Inventai una storia che restasse in margine alla guerra partigiana, ai suoi eroismi e sacrifici, ma nello stesso tempo ne rendesse il colore, l'aspro sapore, il ritmo..." 

Italo Calvino


Che altro dire, leggendo questo libro si ha davvero l'impressione di viverlo attraverso gli occhi di un bambino. Un bambino solo che vive in bilico tra due mondi, quello dei bambini e quello degli adulti, ma che non riesce a trovare una sua dimensione perché alla fine si ritrova sempre solo e deluso dai grandi. Calvino in questo modo è riuscito a scrivere un romanzo sulla guerra in maniera molto intelligente, facendolo vedere attraverso gli occhi di questo bambino dall'aria scanzonata che cerca solo di attirare l'attenzione e la stima dei grandi. Ottimo anche il modo in cui è riuscito a realizzare i personaggi che, seppure non siano molto profondi, con poche descrizioni sono riusciti a entrare nel cuore del lettore. Forse è stato proprio il farli vivere attraverso gli occhi di Pin a renderli così vividi e unici nonostante il poco spazio a loro dedicato. 
Che altro aggiungere su questo romanzo che è stato il primo di Calvino. Solo una mia personale opinione magari condivisa da molti. Calvino è un grande maestro e si conferma essere uno dei migliori nel panorama italiano. E' solo il mio secondo romanzo che leggo e sento che questo scrittore ha conquistato il mio cuore entrando nella lista dei miei Immortali. 
Non posso che consigliare questo romanzo a tutti, nella sua leggerezza c'è una profondità degna dei grandi classici. Una lettura scorrevole che riesce a lasciare qualcosa di molto profondo nell'animo di ogni lettore capace di saper scorgere quello che l'autore non ha voluto scrivere.

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